Project Description

Pari opportunità e differenze di genere

Collana: Incontri cooperativi

Editore: Celid
Numero pagine: 55
Formato cm. 11,5 x18
Anno di pubblicazione: maggio 2014
Prezzo E. 5
ISBN 978-88-6789-033-0

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E’ vero che rispetto al passato nel nostro Paese le pari opportunità sono garantite, oggi più di ieri, alle donne nell’accesso alla vita culturale, pubblica, sociale e lavorativa… Anche se permangono ancora molte difficoltà, e non solo per quanto concerne la possibilità di guadagnare quanto un uomo, ma anche per quanto concerne il riconoscimento dell’autorevolezza intellettuale, di saperi, conoscenze ed esperienze. Forse è soprattutto su questo che è necessaria una riflessione approfondita sui modelli culturali che ispirano la decisione di concedere o meno fiducia alle competenze di una donna… Per esempio è un dato inconfutabile che quando ci si rivolge ad un medico ci sia meno disponibilità ad affidarsi ad una donna piuttosto che ad un uomo…

Io credo che il problema sia proprio quello del riconoscimento di autorevolezza alle donne, e credo che questa sia una questione aperta in tutti i campi, potrei parlare di questa difficoltà per come si manifesta in ambito politico: le parole delle donne contano meno, e gli uomini non sanno riconoscere quello che le donne possono dare e hanno dato. Le donne possono essere considerate alleate fidate, ma riconoscere loro autonomia, autorevolezza, è cosa ancora diversa ed è più difficile accada. Non solo da parte degli uomini, ma anche da parte della gente, c’è un senso comune che si impone ancora. Io credo dobbiamo prendere atto che si trascina in Italia un conservatorismo rispetto ai generi e alla divisione dei compiti tra donne e uomini: per cui le donne possono lavorare, ma devono dedicarsi al lavoro di cura; gli uomini devono lavorare e possono dedicarsi al lavoro di cura. Io credo ci sia stata soltanto una modernizzazione dello stereotipo tradizionale secondo il quale le donne si dedicano alla casa e gli uomini al lavoro, ma non un superamento dello stereotipo o rottura totale del modello. Si è senz’altro verificata una modernizzazione della tradizionale divisione dei ruoli, ma non un superamento della divisione dei ruoli. Questo lo si vede tutti i giorni e proprio ponendosi la domanda di quanto si sia disposti a concedere fiducia alle donne, perché le donne sono senz’altro riconosciute meno quando occorre rispettarne l’autorevolezza. Non è solo questione di rispettare competenza e merito, il problema è proprio quello dell’autorevolezza, cioè di riconoscere ad una donna che merita fiducia e che alla sua direzione ci si può affidare.

Tratto dall’intervista a Livia Turco