Project Description

I nuovi poveri e il welfare del futuro

Collana: Incontri cooperativi
Editore: Celid
Numero pagine: 55
Formato cm. 11,5 x18
Anno di pubblicazione: febbraio 2015
Prezzo E. 5
ISBN 978-88-6789-033-0

Che cosa è la povertà, oggi nel terzo millennio?

 Partirei da una considerazione: sento sempre più spesso e da più parti utilizzato il lemma nuove povertà. Mi pare che dovremmo evitare di parlare di “nuove povertà”, e iniziare invece a parlare di “nuovi poveri”. Infatti la situazione che si sta determinando in Italia è il coinvolgimento in processi di impoverimento, e in alcuni di casi di emarginazione, di strati di popolazione diversi da quelli ordinariamente interessati. I problemi della povertà e le sue questioni di base, fondamentalmente, sono le stesse di anni addietro, ma cambiano i soggetti che li vivono e dunque sono profondamente modificate le conseguenze che l’essere poveri determina. Il fenomeno della povertà in Italia, soprattutto negli ultimi quindici anni si sta allargando quantitativamente. Possiamo stimare che nello stato di povertà conclamata, cioè quella certificabile e quantificabile da un punto di vista economico rispetto ad una soglia minima che consente una vita dignitosa, coinvolge circa il 13% della popolazione, con differenze significative da territorio a territorio, considerando che al Sud la stima sale anche di dieci punti percentuale in più. Ma oltre a questo dato, occorre considerare che almeno un altro 10-15% di popolazione sta vivendo concreti processi di impoverimento, i quali impediscono progressivamente ad una ulteriore fascia di popolazione di fare fronte alle necessità ordinarie della vita. Quest’ultima nuova componente della “famiglia dei poveri” è quella che oggi si definisce meglio come la percentuale dei “vulnerati”.

Tratto dall’intervista a Pierluigi Dovis